Quando si parla di centro smaltimento Raee Milano ci approcciamo all’argomento dei rifiuti che è sempre un argomento abbastanza spinoso nel nostro Paese per usare un eufemismo e quindi o per un motivo o per un altro fa sempre parte del dibattito pubblico soprattutto prima di questi ultimi due anni nei quali chiaramente ci si è concentrati più sulla problematica del coronavirus.
Fino a prima si faceva altro che parlare dei vari problemi che riguardano lo smaltimento dei rifiuti in generale non solo di questi rifiuti elettronici di cui parleremo nel nostro articolo.

Intanto quando parliamo dì Raee parliamo quindi di rifiuti e apparecchiature elettriche ed elettroniche e poi come vedremo ce ne stanno di diversa natura e quindi dei sottoblocchi se così li possiamo chiamare.
Tra questi ce ne saranno alcuni che fanno parte del mondo dei rifiuti domestici e quindi quelli che si producono nelle famiglie quanto per intenderci, mentre altri riguarderanno quelli prodotti all’interno delle varie attività commerciali e istituzionali e industriali.
La differenza tra questi due blocchi se così li possiamo chiamare non riguarderà tanto la loro provenienza o almeno non solo quella, ma riguarderà poi tutto il processo di riciclo di questo rifiuto elettronico che parte dalle operazioni di raccolta e poi continua nel trasporto e nello smaltimento tutte cose di cui si occupano le aziende nel settore naturalmente.
Quando prima facevamo riferimento ai vari sottogruppi pensavamo ad esempio al cosiddetto gruppo R1 freddo e clima che riguarda i vari condizionatori frigoriferi, ma anche congelatori e poi parlavamo del gruppo R2 che riguarda quanto per dirne due le lavastoviglie e l’asciugatrice e poi le R3 monitor e TV Oppure R4 piccoli elettrodomestici come un pc e poi ci sono le R5 che sono invece le sorgenti luminose quindi parliamo ad esempio delle lampadine led o comunque lampadine a basso consumo.
Per quanto riguarda i rifiuti elettronici non bisogna essere assolutamente superficiali
Come dicevamo nel titolo di questa seconda parte non bisogna essere assolutamente superficiali quando si parla di rifiuti elettronici e ad esempio quando parliamo di quelli domestici la legge prevede che i produttori dovranno finanziare le operazioni di raccolta, trasporto e trattamento sottoscrivendo delle adesioni con i consorzi che sono preposti a questo tipo di operazione.
Oltretutto l’immissione di uno di questi prodotti nel mercato in automatico comporta l’eco contributo per sostenere i costi e questa verrà quando il cliente ne chiede il ritiro e quindi quando lo stesso dispositivo si trasforma in un rifiuto In poche parole.
Per quanto riguarda invece quelli professionali è l’azienda che li produce che poi deve rivolgersi a queste ditte e farsi fare dei preventivi per quanto riguarda lo smaltimento dopo e il ritiro prima.
Comunque Milano è grande e di possibilità ce ne stanno quante ne vogliamo e poi è chiaro che dipenderà anche da quanti rifiuti parliamo e di quali rifiuti come abbiamo spiegato.
E quindi non si può sparare un preventivo a caso perché si rischierebbe al punto di dire delle cose inesatte.